Venerdì 18 dicembre 2020, in un incontro che si svolgerà in modalità telematica a partire dalle ore 12:30, sarà presentato il nuovo PDTA per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi varato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.
Il PDTA punta a garantire i migliori percorsi diagnostici ed assistenziali ai pazienti che rischiano o soffrono di osteoporosi, e dunque sono a maggior pericolo di fratture da fragilità, grazie alla creazione di una sinergia fra medici di medicina generale, specialisti del territorio ed esperti delle strutture ospedaliere di diversa competenza.
L’osteoporosi è malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative dell’apparato scheletrico che determinano una compromissione della capacità di resistenza, la cui incidenza aumenta con l’età comportando un elevato rischio di fratture, con conseguente necessità di ospedalizzazione e costi altissimi in termini di salute e qualità della vita prima ancora che di budget sanitario. Basti considerare che in caso di rottura del femore la mortalità è del 5% in fase acuta per salire tra il 15 e il 25% nei dodici mesi successivi all’evento. Ben il 20% dei pazienti, inoltre, perde completamente la capacità di camminare e solo il 30-40% recupera la piena autonomia. In Italia, secondo le stime, oggi sono circa 4,5 milioni le persone affette da fragilità ossea di cui 1 milione uomini e ben 3,5 milioni donne che hanno un rischio quasi 4 volte superiore di contrarre la patologia a causa del calo di estrogeni dopo la menopausa.
Alla stesura del PDTA, che è frutto di un lungo lavoro iniziato con il progetto “Osteonet”, hanno lavorato i maggiori esperti della Federico II: fisiatri, reumatologi, ortopedici, geriatri, ginecologi, endocrinologi, neurochirurghi, dermatologi, nefrologi, che prenderanno parte ai lavori.
Interverranno tra gli altri, il Direttore Generale dell’AOU Anna Iervolino, il Direttore Sanitario Emilia Anna Vozzella, il Consigliere dell’Ordine dei Medici di Napoli Mario Delfino e il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia federiciana Maria Triassi.