Si terrà mercoledì 7 novembre 2018, a partire dalle ore 14.00, nell’Aula Magna “Gaetano Salvatore” (Policlinico Federico II, Via Pansini 5), l’incontro formativo: “Le Medical Humanities nella formazione in Medicina”. Ospite d’eccezione dell’evento sarà Arno K. Kumagai, Professore di Medicina dell’Università di Toronto, che terrà una lectio magistralis sul tema dell’evidence based medicine e le medical humanities.
Moderato da Cesare Formisano, Professore Associato di Chirurgia Generale, e Raffaele Iorio, Professore Associato di Pediatria, l’incontro vedrà la partecipazione di Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Vincenzo Viggiani, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Isabella Continisio, Responsabile Formazione Continua in Medicina dell’AOU, Cesare Gagliardi, Presidente del Collegio degli Studi di Medicina e Chirurgia, Alfredo Guarino, Direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria, Stefano Luciani, assistente in formazione della Pediatria dell’Università Federico II e Maura Striano, Professore Ordinario di Pedagogia.
L’evento è gratuito ed è accreditato ECM (4 crediti) per tutti i professionisti della salute. La prenotazione è obbligatoria e va effettuata compilando la scheda d’iscrizione da inviare, entro il 4 novembre 2018, al seguente indirizzo di posta elettronica: info@mgmcongress.org oppure via fax al n. 081 5465507.
L’incontro si concentrerà sull’evoluzione delle cure mediche, caratterizzate da un ruolo crescente della tecnologia, dall’applicazione di leggi e norme sempre più complesse e dalla ridefinizione del rapporto fiduciario tra cittadini e professionisti della salute. In questo contesto, si rende necessario un intervento sulla formazione che andrebbe introdotto nelle fasi iniziali dell’iter formativo, quando si creano le basi dell’educazione personale e professionale dei futuri professionisti. In tal senso, la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e la Società Italiana di Pedagogia Medica sono impegnate a delineare nuovi percorsi che riportino la cura ad una visione globale, rispettosa dei ruoli e dei bisogni, che coniughi il rigore scientifico con gli aspetti umani di comprensione e tolleranza.
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