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Questo articolo è stato scritto il giorno 07 giu 2017 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: Medicina Generale e del Territorio, News Sito Web AOU, Prevenzione e promozione della salute, Studi, analisi e ricerche, Tutte le comunicazioni.

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La depressione e le patologie correlate: l’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna

articolo scritto da Alessandra Dionisio

onda ricerca sulla depressione sfondo nero e donna in grigio di profiloL’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA) ha realizzato un’indagine quali-quantitativa finalizzata a indagare il tema della depressione e la relazione tra questa e alcune patologie croniche (oncologiche, reumatiche, diabete). L’obiettivo è esplorare tra i pazienti il vissuto e la conoscenza della loro patologia, il livello di informazione e percezione di gravità, il rapporto con le figure mediche di riferimento, ed un’eventuale relazione tra la loro patologia di base e la depressione.

Il disegno di ricerca è stato realizzato grazie ad Elma Research,  in collaborazione con le associazioni dei pazienti (Europa Donna, AIMAC, ANMAR, APMAR).

Emerge come la depressione diventi parte integrante della personalità, un soggettivo “modo di essere” adottato per affrontare la propria vita Risultano molteplici ed invalidanti i sintomi associati alla depressione, in particolare, la tristezza,  i pensieri negativi e il poco interesse/piacere nel fare le cose sono i sintomi più frequenti che hanno avuto maggiori impatto sulla qualità della vita di soffre di depressione. La patologia depressiva stravolge l’equilibrio di tutta la famiglia e solo raramente sembra che il care giver riesca a ricostruirsi una propria vita e quando lo fa è spesso indipendente da quella del familiare depresso.

In particolare, rispetto alla correlazione con le altre patologie, si evidenzia  che la depressione si associa maggiormente a patologie gravate da una componente dolorosa.

Ciò che appare evidente, già dai primi risultati della ricerca, è la necessità di implementare interventi ad ampio raggio che tengano conto della persona nella sua dimensione olistica. Tra questi, andrebbero previsti interventi di tipo socio- culturale per aiutare a superare le resistenze a recarsi dallo specialistica e una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza di seguire correttamente il trattamento farmacologico. Per ulteriori informazioni, scarica la sintesi dell’indagine.

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