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Questo articolo è stato scritto il giorno 15 giu 2016 da Claudio Pellecchia, e appartiene alle categorie: Iniziative ed eventi, Medicina Generale e del Territorio, News Sito Web AOU, Prevenzione e promozione della salute, Scienza e medicina, Tutte le comunicazioni.

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Educare per amare, donare per salvare. Il resoconto del meeting della Federico II per la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue

articolo scritto da Claudio Pellecchia

donazione sangue 2Si è tenuta nella mattinata di martedì 14 giugno, a partire dalle ore 9.30, presso l’Aula magna di Biotecnologie, l’incontro volto ad illustrare il progetto “Educare per amare, donare per salvare” nell’ambito della Giornata Mondiale del Donatore di sangue. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con l’AOU Federico II, ha visto riunirsi donatori, pazienti, personale aziendale, docenti e studenti per sensibilizzare ed informare sull’importanza della donazione responsabile.  L’obiettivo dell’Ateneo e del Policlinico, infatti, è rinnovare il proprio impegno nella diffusione di principi di educazione sanitaria e cittadinanza solidale tra i giovani.

Alla presenza del Rettore dell’Ateneo federiciano Gaetano Manfredi, del presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Luigi Califano, del Commissario straordinario dell’Azienda, Vincenzo Viggiani e del direttore del DAI di Medicina Trasfusionale Nicola Scarpato, l’incontro ha sviluppato una serie di contenuti semplici e interessanti, con particolare attenzione al tema della gratuità e volontarietà della donazione, nonché dell’importanza di poter contare su donatori consapevoli delle proprie responsabilità attraverso la conduzione di uno stile di vita sano.  “Bisogna far passare il messaggio che una donazione di sangue responsabile non solo può salvare la vita degli altri ma può anche migliorare la nostra, essendo spronati a condurre uno stile di vita sano e certamente migliore“.

Non sono mancati, inoltre, i momenti di confronto. Al termine della cerimonia, infatti, sono stati premiati con una targa ricordo tutti i donatori afferenti all’Azienda che da anni, silenziosamente e senza pretendere nulla in cambio, contribuiscono da molti anni a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Alcuni di loro, inoltre, hanno raccontato la propria personale esperienza, chi in qualità di donatore vero e proprio chi, invece, come beneficiario delle trasfusioni: “Aver raccolto queste testimonianze – sottolinea ancora Scarpato – significa dare voce a un sommerso di persone che fanno tanto senza ricevere nulla in cambio. Del resto, donare è una delle parole più belle della nostra lingua, perché sottolinea un concetto importantissimo e troppo spesso sottovalutato“. Infine un messaggio anche per tutti gli studenti presenti in sala: “Il Rettore, tutti i vertici  dell’Azienda ed io vogliamo far sapere a questi ragazzi che siamo davvero orgogliosi di loro. Tuttavia questo incontro deve essere solo un punto di partenza, una fase preliminare per qualcosa di più importante e che si sostanzi in uno o più progetti volti a sensibilizzare i cittadini all’importanza di una donazione responsabile per migliorare la vita propria e quella degli altri“.

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