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Questo articolo è stato scritto il giorno 22 dic 2015 da Anna Amato, e appartiene alle categorie: News Sito Web AOU, Prevenzione e promozione della salute, Scienza e medicina, Studi, analisi e ricerche, Tutte le comunicazioni.

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Speciale carni rosse: intervista a Luigi Greco, direttore della UOC di Pediatria Generale

articolo scritto da Anna Amato

carne rossa e insalataDopo aver raccolto il parere di Franco Contaldo, direttore della UOC Area Centralizzata di Medicina Interna e Nutrizione Clinica, sul tema delle carni rosse, la redazione di Area Comunicazione ha intervistato Luigi Greco, direttore della UOC di Pediatria Generale del DAI di Pediatria dell’Azienda, per saperne di più sul ruolo e la funzione della carne nella dieta dei più piccoli.

Professore Greco, qual è il valore biologico che apporta la carne ?

Il valore biologico delle proteine della carne, che dipende dal contenuto in Amino Acidi, è molto elevato: 80. In paragone  il riso ha 59, il grano 54, i fagioli (ricchi di proteine) hanno solo 34. Solo l’uovo ha parametri  appena superiori alla carne. La carne ‘rossa’ bovina, è una fonte molto utile di ferro (3 mg/100 grammi), il maiale ed il pollo ne contengono la metà, il pesce 1/3. Il consumo di carni ed acqua di fontana  è la principale prevenzione della temibile e diffusa anemia sideropenia del bambino e dell’adolescente. È noto che i legumi, che contengono parecchio ferro, non ne permettono l’efficiente assorbimento a causa dei fitati, che ne impediscono il trasporto nell’intestino. Sappiamo che gli spinaci di ‘Braccio di ferro’ sono una favola, non forniscono quantità notevoli di ferro. La carne rossa contiene molte proteine (20 grammi/100 grammi), tanto da renderlo un cibo ad alta efficienza per la crescita del bambino. Da ogni grammo di carne che il bambino mangia, può mettere su, circa 2,3 grammi di peso, se mangia fagioli,che contengono analogamente molte proteine, mette su 1,48 grammi di peso. Dunque per il cucciolo di un animale onnivoro, la carne è un alimento prezioso, sostituibile solo da un complesso di numerosi alimenti vegetali bene equilibrati“.

Quando va introdotta la carne nell’alimentazione del bambino?

“Il bambino viene di regola svezzato al compimento del 6° mese di vita, se è allattato al seno, ed introduce gradualmente tutti gli alimenti che mangiano i genitori, sminuzzati in modo adeguato. I prodotti detti di ‘carne’ omogeneizzati contengono più acqua di cottura ed amido che carne e non hanno un ruolo, scientificamente provato, nello svezzamento del bambino. Nessun cucciolo di mammifero usa ‘alimenti speciali’ nello svezzamento, ma mangia, sminuzzati, gli alimenti dei genitori. Dopo i 6 mesi il lattante può mangiare carni rosse e bianche, il cui ferro è meglio assorbito in presenza di Vitamina C ‘fresca’ (es. premuta d’arancio o limone)”.

Quali sono le quantità da soministrare per bilanciare la dieta di un bambino?

“Circa 2-3 razioni di carni a settimana sono opportune. Le attuali indicazioni suggerite per l’adulto (la Piramide Alimentare) sono perfettamente adeguate al fabbisogno del bambino. L’uso moderato di carni rosse  dallo svezzamento all’età adulta, produce con certezza molti vantaggi sulla crescita e lo sviluppo. Non vi è alcun motivo per somministrare al bambino carni ‘processate’, salumi ecc, tranne la comodità della famiglia, molto occasionalmente. I salumi, la carne secca e quella affumicata erano l’unica maniera di conservare gli alimenti in un passato che non c’è più. Le carni processate tendono ad avere un eccesso di sale e di grassi: non la scelta migliore per il bambino”.

Quali sono gli effetti negativi di un’assunzione eccessiva di proteine della carne nel bambino?

“L’uso eccessivo (4-10/settimana)  di carni nel bambino può provocare un eccessivo carico di azoto ed un collaterale aumento di massa grassa”.

E per quanto riguarda la dieta vegetariana?

“Il bambino può crescere  e sviluppare con una dieta vegetariana (meglio latto-ovo) senza avere problemi soltanto se l’alimentazione è ricca e variata e si eseguono controlli sullo stato vitaminico e nutrizionale. Abbiamo infatti molteplici esperienze di gravi sindromi carenziali in bambini nutriti da genitori guidati da principi filosofici e non nutrizionali, che non hanno la tradizione secolare delle popolazioni che vivono con dieta vegetariana. Il bambino, fin dallo svezzamento, può mangiare la carne, rossa e bianca, moderatamente cotta da 1 a 3 volte/settimana. E’ di grande utilità esporlo precocemente a pesce e legumi, che sono fonte importante di proteine di qualità e di ferro”.

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