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Questo articolo è stato scritto il giorno 21 nov 2018 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: News Sito Web AOU, Scienza e medicina, Tutte le comunicazioni.

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Intervento salvavita per Chanar, la bimba irachena operata al Policlinico Federico II dall’equipe del prof. Gaetano Palma

articolo scritto da Alessandra Dionisio

cofLa piccola Chanar Aziz, bambina di 9 anni che vive a Bagdad, è ritornata in Italia per essere sottoposta ad un intervento salvavita. La storia di questa bimba, dagli occhi grandi e pieni di vita, salì agli onori della cronaca nel 2011, grazie alla catena umanitaria che le permise il trasferimento in Italia perché affetta da “Sindrome del QT lungo”, una patologia cardiaca genetica che può causare morte improvvisa, come, purtroppo già accaduto per 2 sorelline.

All’epoca, l’equipe del Prof. Vosa dell’ Università Federico II di Napoli realizzò un intervento innovativo con applicazione di un sistema salvavita che consisteva in un dispositivo posizionato in addome, collegato ad elettrodi sottocutanei che portandosi fino alla schiena, avevano la funzione di sorvegliare il cuore e di intervenire in caso di insorgenza di un’aritmia pericolosa per la vita. Il primo caso al mondo in bambini così piccoli.

A distanza di 7 anni, il dispositivo ha iniziato a dare segni di esaurimento della carica e, in considerazione della crescita della bambina, Gaetano Palma, Responsabile dell’UOS di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, coadiuvato dal cardiochirurgo pediatrico Raffaele Giordano e dall’esperto di elettrofisiologia chirurgica Luigi Matarazzo, hanno sostituito l’intero sistema permettendo alla bambina di essere ancora protetta da eventuali aritmie maligne dall’esito nefasto, senza ricorrere all’apertura del torace.

L’intervento ha coinvolto l’intera equipe della Cardiochirurgia Pediatrica Federico II: l’anestesista Gaetano Castellano e gli specialisti dottori Sergio Palumbo, Sabato Cioffi e Marco Mucerino. La “regia” dell’intera organizzazione è stata affidata a Veronica Russolillo, che, tra difficoltà soprattutto burocratiche, è riuscita nell’impresa di realizzare un ponte umanitario che ha coinvolto la Direzione Generale della Federico II, in particolare nella figura dell’assistente sociale Filomena Marra, la Regione Campania e associazioni di volontariato.

Tutto il personale della Cardiochirurgia della Federico II di Napoli, sotto la direzione di Emanuele Pilato e Gabriele Iannelli, ha accolto la bimba irachena e il padre con grande umanità e in questi giorni di degenza si è prodigato in cure amorevoli, per rendere al massimo confortevole il breve decorso postoperatorio.

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