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Questo articolo è stato scritto il giorno 27 feb 2017 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: News Sito Web AOU, Tutte le comunicazioni.

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Riflessioni sul futuro della Scuola di Medicina, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria e della Chirurgia: il resoconto della giornata in ricordo del professore Persico

articolo scritto da Alessandra Dionisio

Pezzi di un puzzle.Ad un anno dalla scomparsa del Professore Giovanni Persico, i Professori Ordinari di Chirurgia Generale federiciani hanno promosso un’iniziativa in collaborazione con la Scuola di Medicina e Chirurgia e l’Azienda Ospedaliera Universitaria per ricordarlo come Preside della Facoltà, Direttore Generale e Chirurgo. La Giornata dal titolo “Riflessioni sul futuro della Scuola di Medicina, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria e della Chirurgia” si è svolta lunedì 27 febbraio, a partire dalle ore 10.30, nell’aula grande dell’edifcio 6.

Apre i lavori Enrico di Salvo, direttore della UOC di Chirurgia generale e del pre e post trapianto dell’Azienda, ricordando le capacità umane e professionali del professore Persico e introducendo un importante interrogativo sulle prospettive della Scuola di Medicina e dell’Azienda. Segue, il Magnifico Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi,  che sottolinea l’inscindibilità del rapporto tra didattica, ricerca ed assistenza, e l’importanza del  ruolo dell’assistenza nella formazione del medico. “Il professore Persico è stato un luminare della scienza e una persona di incredibile umanità”, sottolinea,   in collegamento skype, Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia a “La Sapienza” di Roma, già Presidente del CUN (Consiglio Universitario Nazionale), che ricorda l’attenzione posta dal professore Persico alla qualità e alla modalità della formazione nelle scuole di specializzazione.La parola passa poi a Guido Trombetti, ordinario di Analisi matematica e Rettore dell’Ateneo Federiciano dal 2001 al 2010, amico storico del Professore Persico: “un uomo che aveva una concezione dell’amicizia emotivamente coinvolgente e che quando era necessario riusciva a mettere in campo la sia passione e la sua aggressività. Un uomo di mare, un navigatore di mare aperto”. Il professore Trombetti torna sul futuro della Scuola e dell’Azienda: “L’Azienda ha un bilancio sano. E questo si deve principalmente all’operato di Giovanni Persico ed è per rispetto a lui che abbiamo il dovere di guardare al futuro. Il ruolo dell’assistenza è determinante per il Policlinico Federico II non solo nel rapporto inscindibile con la didattica e la ricerca ma per la sua funzione socio culturale. È necessario aprirsi al territorio regionale attraverso meccanismi convenzionali in ingresso e in uscita integrandosi con il territorio per fa migliorare continuamente la qualità dell’assistenza perché chi è bravo porta innovazione. Ed è in questa direzione che Azienda e Scuola stanno orientandosi con il sostegno del Rettore e in linea di coerenza con le indicazioni regionali. Sono sicuro che anche Giovanni sarebbe stato d’accordo”.È il momento di Gennaro Nuzzo, eccellenza italiana della Chirurgia, che si rivolge ai numerosi giovani presenti n sala per ricordare Giovanni Persico come docente:“tecnica e umanità devono continuare a convivere, i chirurghi devono sempre approfondire la loro professione e mai dimenticare di conoscere il malato”. Chiude la carrellata di interventi, l’avv. Antonio Postiglione, Direttore Generale Tutela della Salute della Regione Campania, che sottolinea l’assenza del legislatore nazionale nell’indicare possibili soluzioni per il reclutamento del personale, punto nevralgico per poter delineare le nuove prospettive della Scuola e dell’Azienda.

Al termine degli interventi, Giovanni D. De Palma, direttore  del Centro Interuniversitario per l’Innovazione Tecnologica in Chirurgia – CEITC, annuncia l’istituzione del Premio “Giovanni Persico” per la migliore tesi di specializzazione in Chirurgia.

Un ulteriore ricordo del professore Persico è affidato alle parole conclusive del Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Luigi Califano: “L’insegnamento della Chirurgia prima, la guida della Facoltà poi e per finire la responsabilità nel governo di quest’Azienda, sono stati la ragione di vita del Professore Persico. Una vita intensa, ricca di frutti e di soddisfazioni, dedita esclusivamente al miglioramento della Facoltà e dell’Azienda che lo impegnava integralmente, tranne che in quei momenti in cui liberava la mente dedicandosi alla cura dei suoi amati orologi. Tutti noi siamo stati profondamente legati a lui da un rapporto d’infinita stima ed amicizia. Giovanni Persico ha affrontato la sua malattia con la dignità dei grandi uomini e il coraggio dei grandi medici, senza farne misteri e senza chiedere comprensione ma rimanendo al suo posto di lavoro fino all’ultimo come un vero capitano”.

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