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Questo articolo è stato scritto il giorno 07 apr 2015 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: News Sito Web AOU, Prevenzione e promozione della salute, Studi, analisi e ricerche, Tutte le comunicazioni.

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Meno sale più salute: ridurre il consumo di sale nei bambini e nei giovani per combattere l’ipertensione e le malattie vascolari

articolo scritto da Alessandra Dionisio

bambini in versione fumetti che corrono in un prato verde inseguiti da cibi troppo salatiTra il 16 e il 20 marzo si è svolta la Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale, quest’anno dedicata alla riduzione del consumo di sale nei bambini. L’eccesso di sale nella dieta dei più piccoli, che inizia spesso già dallo svezzamento, è particolarmente dannoso, non solo perché con esso iniziano a determinarsi quelle alterazioni a carico della parete dei vasi che col tempo condurranno alle conclamate patologie vascolari, ma anche perché l’abitudine a consumare cibi troppo sapidi acquisita dalla tenera età sarà poi per molti difficile da eliminare. L’eccessiva quantità di sale presente nell’alimentazione abituale dei bambini e degli adolescenti italiani è stata portata alla ribalta dallo studio MINISAL-children di imminente pubblicazione, prima indagine di rilievo nazionale condotta in soggetti di questa età, sostenuta dal Ministero della Salutecoordinata dal Centro di Eccellenza per l’Ipertensione dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con l’Università di Foggia. L’indagine ha coinvolto 1400 soggetti tra i 6 e i 18 anni, il cui consumo abituale di sale è risultato doppio rispetto alle raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e ai limiti individuati nella recente revisione dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) da parte della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana). Il consumo di sale aumenta progressivamente dalla prima infanzia alle soglie dell’età adulta, in egual misura nei maschi e nelle femmine e in modo ancor più marcato nei giovani soggetti sovrappeso o francamente obesi. La quasi totalità dei maschi e delle femmine presenta un consumo di sale in eccesso rispetto alle raccomandazioni ufficiali.  È altresì ben noto che ad un più elevato consumo di cibi salati si associa abitualmente un maggior uso di bibite zuccherate che a loro volta contribuisce allo sviluppo di obesità. L’eccessivo consumo di sale e l’adiposità in eccesso si associano a valori pressori più elevati già in giovanissima età e preludono ad ulteriori significativi incrementi nell’età adulta, fino allo sviluppo di franca ipertensione.

Ma veniamo ai suggerimenti pratici che si possono dare ai bambini, ai giovani e alle loro famiglie.
È importante sapere che la principale fonte di assunzione del sodio nella dieta italiana è data dal cloruro di sodio (sale) aggiunto nei prodotti trasformati di tipo artigianale, industriale, o della ristorazione collettiva (almeno il 50% dell’assunzione totale) e poi da quello aggiunto in cucina e/o a tavola (circa il 35%). I cereali e derivati, tra cui il pane, rappresentano una delle fonti più rilevanti di sodio aggiunto nei prodotti trasformati. Elevate quote derivano anche dai gruppi carne/uova/pesce (31%) e latte e derivati (21%), a causa del sale aggiunto rispettivamente nelle carni e pesci conservati e nei formaggi. I contributi sia della frutta (3%) che delle verdure e ortaggi (2%) sono invece molto bassi. La commissione congiunta SINU-INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione) per la revisione dei LARN ha recentemente determinato i valori aggiornati di assunzione adeguata (Adequate Intake) e l’obiettivo di assunzione per la prevenzione (Standard Dietary Target) per il sodio. Quest’ultimo valore è pari a 5 g al giorno a partire dall’età di 11 anni e va inteso come limite massimo consigliato di assunzione, con valori proporzionalmente più bassi in età infantile in relazione al minor fabbisogno energetico.
Dunque una dieta ricca di frutta, verdura e legumi già predispone ad un minor consumo complessivo di sale. È bene poi evitare il consumo frequente di prodotti quali formaggi stagionati e insaccati, così come di carne, pesce e altri alimenti in scatola contenenti sale aggiunto, consumare pane povero di sale, non aggiungere sale a tavola e contenerne al massimo l’uso in cucina, preferendo in ogni caso il sale iodato. È consigliabile, inoltre, insaporire i cibi con erbe aromatiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana, sedano, porro, timo, semi di finocchio) e spezie (come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano, curry) ed esaltare il sapore dei cibi usando succo di limone e aceto. È anche opportuno scegliere, quando sono disponibili, le linee di prodotti a basso contenuto di sale (pane senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale, ecc.) Per saperne di più, scarica la brochure e visita www.sinu.itwww.menosalepiusalute.it.

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