Tutte le donne che hanno partorito da 30 anni a questa parte conoscono bene la cardiotocografia, un metodo che, attraverso la registrazione del battito cardiaco fetale e delle contrazioni dell’utero, consente di valutare lo stato di salute del nascituro. La cardiotocografia computerizzata è un’evoluzione dell’esame, che utilizza un sofisticato software per valutare il tracciato cardiotocografico. Si tratta di un esame complesso e costoso.
Telecardiotocografia computerizzata- Per favorire il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria per le donne in gravidanza e rendere accessibile alle pazienti un servizio che altrimenti sarebbe eseguibile esclusivamente in centri molto specializzati, nel DAI di Ginecologia Ostetricia e Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, diretto da Carmine Nappi, è stata progettata e, già da anni, sviluppata la telecardiotocografia computerizzata (sistema TOCOMAT). Il sistema consente di eseguire il monitoraggio cardiotocografico in un centro periferico, vicino all’abitazione delle donne in gravidanza, e di farlo valutare a distanza dagli specialisti del Dipartimento dell’Azienda Federiciana.
Come funziona- Ciascuna unità remota è dotata di un cardiotocografo in grado di registrare i tracciati cardiotocografici. I tracciati vengono inviati, tramite uno smartphone, alla Centrale Operativa, che si trova nel Dipartimento di Ginecologia Ostetricia e Urologia ed è gestita da Marta Campanile, dirigente medico del DAI. Entro pochi minuti, il referto dell’analisi computerizzata viene inviato all’unità remota ed è visualizzato sullo smartphone.
Dove sono i centri periferici- Le unità periferiche sono otto e si trovano nei consultori e negli ospedali dislocati nei territori di: Ravello, Ischia, Monte di Procida, Mugnano, Castelvolturno, Barra-Ponticelli, Miano, Giugliano. Guarda la mappatura dei centri in Campania ed il percorso della telemedicina prenatale.
I numeri- Annualmente si effettuano circa 4500 tracciati computerizzati.
I vantaggi- La costante interazione tra gli esperti della Centrale Operativa e gli operatori dell’unità remota, consente una efficace programmazione dei ricoveri ospedalieri, che vengono proposti alle pazienti solo quando strettamente necessario, riducendo i ricoveri impropri. Inoltre, il livello di assistenza fornito con questo sistema porta ad una maggiore consapevolezza della donna che, informata sul reale stato di benessere del feto, recupera il suo ruolo di “soggetto attivo” nella gestione dell’evento nascita, senza doversi allontanare dal proprio luogo di residenza per effettuare l’esame. Un’opportunità per le donne in gravidanza ed un’informazione da conoscere e condividere.
Massimo Pontillo Referente per la comunicazione esterna dipartimentale dei Dipartimento di Ostetrica, Ginecologia e Urologia