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Questo articolo è stato scritto il giorno 11 set 2014 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: News Sito Web AOU, Tutte le comunicazioni.

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Esperienze di buona sanità: la lettera di ringraziamento di un paziente per il lavoro svolto dall’equipe della Chirurgia Maxillo- Facciale e della Chirurgia Plastica

articolo scritto da Alessandra Dionisio

Scritta rossa Grazie corsivo sottolineatoÈ indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, Giovanni Persico, la lettera di ringraziamento di un paziente per l’assistenza e le cure ricevute  presso il Policlinico Federico II. Riportiamo di seguito alcuni passaggi della lettera perché, come ricordiamo spesso, le buone notizie devono avere “diritto di cronaca”.

“Le scrivo spinto da un sincero e profondo sentimento di gratitudine. In un momento storico in cui troppo spesso si sente parlare di malasanità in Italia, ho potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali della struttura sanitaria pubblica di cui Lei è Direttore Generale. Mi riferisco in particolare alla U.O.C. di Chirurgia maxillo-facciale (DAI Testa Collo n.d.r), diretta dal Prof. Luigi Califano, e alla U.O.S. di Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva (DAI Chirurgie Specialistiche, Nefrologia n.d.r) guidata dal Prof. Fabrizio Schonauer. (…)Presso l’ambulatorio di Chirurgia maxillo-facciale del Policlinico Federico II, mi è stato diagnosticato un carcinoma nasale ad uno stadio avanzato. Fin da subito mi è stato prospettato l’intervento chirurgico demolitivo della piramide nasale, con successiva ricostruzione, come unica soluzione al mio problema. Davanti a un tale scenario, di grande impatto psicologico nonché fisico, avrei potuto consultare altri specialisti, con la speranza recondita di trovare soluzioni differenti. Ma non l’ho fatto. Quei medici esperti e competenti, che con una pacca fraterna sulla spalla mi hanno rassicurato, facendomi sentire soprattutto il calore umano che si respira nel reparto, mi hanno fatto decidere repentinamente. (…) Seguito ed assistito anche psicologicamente e moralmente dagli straordinari medici e specializzandi del reparto, sono stato sottoposto al lungo e delicato intervento che mi ha salvato la vita. L’intervento di demolizione totale del naso e successiva ricostruzione, è stato effettuato in un’unica seduta operatoria, durata circa dieci ore, in cui il Prof. Luigi Califano ha guidato l’equipe medica composta dal Prof. G. Dell’Aversana Orabona e dal Dottor P. Graziano per l’asportazione del carcinoma, e dai Proff. F. Schonauer e P. Piombino per la ricostruzione totale del naso, effettuata con lembo microvascolare antibrachiale sinistro, lembo frontale e innesto cartilagineo costale. Tali medici, oltre alle eccellenti qualità professionali messe in atto nell’effettuare un così complesso intervento chirurgico, pur facendo parte di Unità Operative differenti, hanno dimostrato una collaborazione, un affiatamento ed un coordinamento impeccabili. Le capacità professionali tecnico-chirurgiche di altissimo livello, la facile accessibilità ai rapporti con il personale medico, la disponibilità costante nel fornire spiegazioni e nel preoccuparsi di aggiornare me ed i miei familiari, hanno reso e continuano a rendere, essendo l’iter clinico non ancora concluso, questa mia disavventura meno amara. A tutti coloro che hanno partecipato all’intervento, e a coloro che indirettamente collaborano per alleviare le sofferenze di noi ammalati, vorrei esprimere la mia gratitudine e quella della mia famiglia, per avermi accompagnato per mano alla fine di un tunnel che sembrava senza via di uscita. Come cittadino del Sud, ed in particolare della Campania, sarebbe per me motivo di immenso orgoglio se il Policlinico fosse valorizzato dalle Istituzioni come Centro di Eccellenza a livello nazionale, in quanto costituito da personale altamente qualificato, che tra le infinite difficoltà socio-economiche di oggi, continua a credere con fermezza nella propria difficile missione, dando anche sostegno psicologico e morale a chi come me, in un attimo, vede la propria vita sfuggirgli di mano”Lettera firmata

 

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