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Policlinico Federico II, primo impianto in Italia di un nuovo sistema per la resincronizzazione cardiaca

articolo scritto da Redazione

sfondo rosso con quadretti con elettrocardiogramma in bianco e cuore delineato sullo sfondoPer la prima volta in Italia è stato effettuato l’impianto di un nuovo sistema di resincronizzazione cardiaca. Una procedura mai tentata prima, portata a termine con successo al Policlinico Federico II, nel laboratorio di elettrofisiologia e cardiostimolazione dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, Emodinamica, UTIC diretta dal professor Giovanni Esposito.

«La resincronizzazione cardiaca (CRT) è una strategia terapeutica molto efficace per migliorare prognosi e sintomi dei pazienti affetti da scompenso cardiaco e dissincronia di contrazione tra ventricolo destro e sinistro – spiega il professor Esposito-. La terapia viene erogata attraverso elettrocateteri disposti in specifiche aree (atrio destro, ventricolo destro e ventricolo sinistro) per ottenere una contrazione sincronizzata delle camere cardiache con miglioramento della funzione di pompa. La risposta alla CRT dipende quasi esclusivamente dal raggiungimento di aree adeguate da stimolare del ventricolo sinistro».

Sfortunatamente, il 30-40% dei pazienti non risponde alla terapia di resincronizzazione perché è difficile posizionare un elettrocatetere in un ramo del seno coronarico adatto a stimolare un’area adeguata del ventricolo sinistro.

L’intervento è stato eseguito dal professor Antonio Rapacciuolo, che spiega: «recentemente, è stato sviluppato dalla Microport un elettrocatetere di dimensioni ridottissime, il cui diametro è 4 volte inferiore ai cateteri classici. Per effettuare questo impianto è necessaria una tecnica molto diversa da quella convenzionale, con navigazione dei rami del seno coronarico anche di calibro piccolo e tortuosità elevate. Avere a disposizione un elettrocatetere in grado di raggiungere qualunque zona del ventricolo sinistro ci dà la possibilità di stimolare in maniera più efficace una percentuale più elevata di pazienti. Ogni paziente, infatti, ha una diversa anatomia e fino ad ora i classici cateteri non ci consentivano di praticare una terapia individualizzata».

Nell’equipe, i medici Aniello Viggiano e Teresa Strisciuglio, insieme agli infermieri Francesca Del PreteLoredana De CiccoSalvatore Cerino e ai tecnici Stefano De Maio e Rosa Rusciano.

«Fornire al paziente la migliore terapia possibile per la sua condizione e lavorare ad una medicina di precisione, che coniughi elevate competenze specialistiche all’avanguardia delle tecnologie – sottolinea Anna Iervolino, Direttore Generale del Policlinico Federico II – è la direzione della nostra cardiologia, elemento cardine dell’assistenza della nostra azienda ospedaliera universitaria e del suo ruolo nel servizio sanitario regionale».

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