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Questo articolo è stato scritto il giorno 20 feb 2021 da Redazione, e appartiene alle categorie: Iniziative ed eventi, News Sito Web AOU, Tutte le comunicazioni.

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Prima Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Sociosanitario, Socioassistenziale e del Volontariato, un minuto di silenzio per le vittime del Covid-19

articolo scritto da Redazione

locandina fnopiOggi sabato 20 febbraio 2021 si celebra la prima Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Sociosanitario, Socioassistenziale e del Volontariato istituita lo scorso anno  “per onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio nel corso della pandemia di Coronavirus nell’anno 2020”.

Oggi non deve essere solo una giornata del ricordo, ma anche una giornata del rispetto e della conferma che gli infermieri ci sono e non faranno mai venir meno il loro contributo, la loro competenza, la loro capacità di relazione, la loro disciplina e la loro disponibilità agli assistiti e al Servizio sanitario. Non possiamo tirarci indietro in un momento in cui il Paese ha bisogno di queste caratteristiche che sono tipiche e peculiari della nostra professione e dalle quali non siamo mai venuti meno. E non lo faremo mai, ne sono certa. Il futuro che abbiamo davanti è un futuro che dipende da noi, dipende da quello che abbiamo fatto e dimostrato di sapere e potere fare e che continueremo a fare“, sottolinea nella sua lettera Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.

Una giornata che i professionisti dedicano ai colleghi vittime del Covid-19 e alle loro famiglie rivolgendo loro un minuto di silenzio ad inizio turno. “In questa giornata – continua Mangiacavalli-  il nostro primo pensiero è rivolto a tutti i colleghi che hanno dato ben oltre la professionalità di cui sono capaci e hanno perso la vita per far fronte a un virus che ancora è un pericolo per la salute di tutti e che ancora ci chiede la massima attenzione, il massimo impegno, la massima partecipazione. E alle loro famiglie, a cui nessuno potrà più restituire ciò che il virus ha tolto, ma che sicuramente avranno nel loro ricordo, nei loro cuori, l’immagine e l’orgoglio di avere avuto vicino chi ha saputo dare anche la vita per salvare quella degli altri“.

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