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Questo articolo è stato scritto il giorno 08 feb 2021 da Redazione, e appartiene alle categorie: Iniziative ed eventi, News Sito Web AOU, Tutte le comunicazioni.

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Giornata Mondiale dell’Epilessia, una rete regionale a supporto di pazienti, familiari e caregiver

articolo scritto da Redazione

Epilessia 2L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II aderisce alla Giornata Mondiale dell’Epilessia. Oggi, 8 Febbraio, istituzioni, personale medico e paramedico, pazienti, familiari e caregiver si impegnano a sensibilizzare la popolazione sul noto disturbo neurologico per fornire informazioni ed abbattere i pregiudizi che a tutt’oggi circondano chi ne soffre.

Nei Paesi industrializzati l’epilessia colpisce circa 1 persona su 100 e in Italia circa 500mila persone ne sono affette. Può esordire a tutte le età, pur presentando 2 maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro, più elevato, nell’età avanzata. In molti casi, la terapia consente di ottenere un completo controllo delle crisi, ma esiste comunque una quota di pazienti “farmacoresistenti” (circa il 30%) in cui le crisi persistono nonostante i farmaci. L’epilessia è una malattia gravata dallo stigma, basti pensare che le persone che ne soffrono sono spesso vittime di discriminazioni a livello sociale: subiscono limitazioni in vari ambiti (scuola, lavoro, sport…) e affrontano tante difficoltà nell’affermazione dei propri diritti fondamentali.

Come ogni anno, in tutta Italia e nel mondo, alcuni monumenti simbolici saranno illuminati di viola e sono in corso numerose iniziative di sensibilizzazione e confronto tra esperti, prevalentemente online, tra queste, la maratona promossa dalla Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) sulla pagina della Fondazione LICE.

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II ha scelto di essere in campo per fornire informazioni chiare e puntuali ai pazienti con epilessia rispetto al Covid e alla opportunità della vaccinazione. A tal fine, è attivo per la giornata di oggi, dalle 9.00 alle 16.00 al numero 081-7463509 un servizio informativo organizzato dal Centro dell’Epilessia dell’Azienda, guidato da Leonilda Bilo.

L’Epilessia ed i farmaci con cui essa viene trattata non rappresentano assolutamente un fattore di rischio maggiore riguardo alla possibilità di essere contagiati da Covid-19. Analogamente va sottolineato che in rapporto alla vaccinazione anti COVID-19 non ci sono al momento evidenze che il vaccino aggravi la patologia né che le persone che ne soffrono abbiano un più alto rischio di effetti indesiderati dopo la vaccinazione”, sottolinea la prof.ssa Bilo.

È importante ricordare, proprio in occasione di questa Giornata, l’impegno della Regione Campania per l’organizzazione di una rete che garantisca la presa in carico globale del paziente con epilessia.

La Regione Campania è stata tra le prime regioni, già nel 2006, a dotarsi di una Legge a protezione dei soggetti con epilessia e ad erogare un finanziamento annuale per interventi a favore dei pazienti farmaco-resistenti, assegnato al Centro dell’epilessia dell’Azienda federiciana, che è Centro di riferimento regionale. La Campania, grazie all’impegno dell’Avv. Postiglione, Direttore Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale e della Dr.ssa Romano, Dirigente UOD Assistenza Ospedaliera,  in linea con altre Regioni Italiane,  sta promuovendo  la realizzazione della Rete Regionale per l’Epilessia che andrà pianificata secondo un modello organizzativo che assicura la presa in carico del paziente mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi. In quest’ottica, il Centro dell’Epilessia del Policlinico Federico II rivestirà un essenziale ruolo di guida e coordinamento, che coinvolgerà tutte le realtà assistenziali distribuite sul territorio, in modo da assicurare ai pazienti una assistenza omogenea e capillare. Un progetto ambizioso accolto con entusiasmo dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Avv. Anna Iervolino, che ha assicurato il suo pieno sostegno”, conclude la prof.ssa Bilo.

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