È avvenuto il primo parto da una donna con sospetto di infezione da Covid-19 al Policlinico Federico II.
La signora, una giovane della provincia di Caserta, è stata accolta presso la tenda di pre-triage del Pronto Soccorso Ostetrico, è stata immediatamente sottoposta al tampone naso-faringeo ed è stata poi trasportata presso la sala parto appositamente allestita per le pazienti in gravidanza potenzialmente infettate.
Tutto è andato per il meglio e la donna, assistita dall’equipe del DAI Materno-Infantile diretto da Fulvio Zullo e composta dalla ginecologa Gabriella Sglavo, dall’ostetrica Maria Pia Esposito, e dall’infermiera Rosalia Casillo, e dall’equipe del reparto di Neonatologia diretto da Francesco Raimondi e composta dalle neonatologhe Flavia Riccio e Stefania Zoccali, e dalle infermiere pediatriche Giuseppina Cimmino, Annalinda Catalano e Carmelinda Di Costanzo, ha dato alla luce un bel maschietto di quasi tre chili: mamma e figlio stanno bene e l’esito del tampone è risultato negativo.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie al percorso dedicato che il Dipartimento Materno-Infantile della Regione Campania ha predisposto per permettere alle donne di partorire in assoluta sicurezza anche in caso di infezione da coronavirus. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, infatti, è stata individuata, insieme all’AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, come HUB regionale per la gestione e delle donne in gravidanza affetti da Covid-19: per questo sono stati attivati 4 posti riservati a tutte le donne gravide con infezione accertata da Covid-19 della regione, in modo da fornire un ulteriore supporto nella gestione dell’emergenza, permettendo alle donne di partorire in tranquillità e azzerando il rischio di un’ulteriore diffusione del contagio.
Attualmente infatti ci sono due percorsi separati, uno per le pazienti sane e un altro per quelle con sospetto di infezione pensati per evitare il contatto e il possibile diffondersi del virus all’interno del reparto: le donne che presentano i sintomi del Covid-19 sono accolte in una tenda di pre-triage per essere sottoposte al tampone e poi accompagnate in sale parto separate, distaccate in un altro edificio e con personale ostetrico esclusivamente dedicato, in modo da salvaguardare la salute e la sicurezza anche delle altre partorienti. Non c’è, infatti, alcun modo in cui le pazienti dei rispettivi percorsi possano entrare in contatto le une con le altre.