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Questo articolo è stato scritto il giorno 25 nov 2019 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: Iniziative ed eventi, News Sito Web AOU, Tutte le comunicazioni.

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Cardiochirurgia, al Policlinico Federico II intervento da record su un paziente di 45 anni

articolo scritto da Alessandra Dionisio

WhatsApp Image 2019-11-27 at 12.06.38 (1)Si chiama tromboendoarterectomia polmonare ed è una procedura chirurgica complessa effettuata, per la prima volta in Regione Campania, al Policlinico Federico II. Ad oggi, esistono solo due Centri specializzati nel Nord Italia  che hanno un programma specifico per questo tipo di interventi.

Il paziente, napoletano, 45 anni, istruttore di tennis, durante uno dei consueti allenamenti, ha avuto un malore: non riusciva più a respirare. È stato trasferito, da un altro ospedale campano, in condizioni critiche, al Policlinico Federico II, prima all’UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica), e successivamente nel reparto di Cardiologia dell’Azienda.

La diagnosi appare tutt’altro che incoraggiante. “Il paziente mostrava un’embolia polmonare massiva subacuta con coinvolgimento delle due arterie polmonari prossimali con un quadro clinico di progressiva instabilità emodinamica, nonostante il trattamento con terapia medica ottimale”, sottolinea il prof. Pasquale Perrone Filardi, responsabile del Programma Infradipartimentale di Cardiomiopatie ed ipertensione polmonare dell’Azienda. In altre parole, il paziente, a causa della ridotta ossigenazione del sangue, determinata dall’ostruzione delle arterie polmonari, sarebbe potuto morire di lì a poco.

La sue condizioni, con il trascorrere delle ore, diventano infatti estremamente critiche ed il trattamento chirurgico, a carattere di emergenza, diventa l’unica possibilità per salvargli la vita. Il paziente viene quindi valutato dall’heart team del Policlinico Federico II che effettua oltre il 50% degli interventi chirurgici in regime di urgenza e di emergenza ed è quindi abituato ad affrontare situazioni particolarmente complesse, con il supporto dei cardioanestesisti, guidati dal prof. Giuseppe Servillo, e grazie alle consolidate procedure nell’ambito dei trattamenti endoprotesici per affrontare le sindromi aortiche acute, con il team coordinato dal prof. Gabriele Iannelli.

L’equipe guidata dal prof. Emanuele Pilato, Direttore della UOC di Cardiochirurgia dell’Azienda, decide, quindi, di procedere ad un intervento cardiochirurgico mai eseguito prima nel Policlinico federiciano e in Regione Campania: un’embolectomia delle arterie polmonari ovvero un’estrazione chirurgica dei trombi che occludono le arterie polmonari. Un intervento durato circa 9 ore. In sala operatoria, insieme al prof. Pilato, sono presenti i dottori Riccardo Tozzi e Giuseppe Comentale, ambedue cardiochirurghi, coadiuvatati dai cardioanestesisti i dottori Fulvio Giuricin e Gaetano Castellano e dai perfusionisti, coordinati dalla dott.ssa Alessandra Notarnicola.

L’intervento chirurgico è molto complesso e delicato, si chiama precisamente PEA (tromboendoarterectomia polmonare) e si effettua solo in circolazione extracorporea raffreddando il paziente fino a 18° di temperatura, una sorta di ibernazione. Una volta aperte le due arterie polmonari, si procede alla rimozione dei trombi che occludono il circolo polmonare, in modo da permettere al paziente di respirare nuovamente. Questi tipi di interventi si realizzano esclusivamente presso due centri in Italia, a Bologna e a Pavia, che hanno un programma strutturato per questo approccio chirurgico, e ne vengono realizzati non più di 70 all’anno”, sottolinea Pilato.

Una tecnica appresa dal prof. Pilato nel 2004 a Vienna, dal prof. Walter Kepletko, il più noto chirurgo toracico europeo, salito agli onori della cronaca per aver trapiantato di polmone il pilota di Formula 1 Niki Lauda, poi implementata e perfezionata dallo stesso Pilato a Bologna, ed oggi approdata a Napoli.

L’intervento si è concluso in maniera ottimale ed il paziente, dopo un buon decorso postoperatorio, è stato dimesso. Dopo un periodo di riabilitazione, potrà riprendere le sue abitudini quotidiane”, aggiunge Perrone Filardi.

Un esempio di altissimo livello della nostra offerta assistenziale, oggi ancora più ricca – commenta l’avv. Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico IIi pazienti campani, e non solo, hanno una nuova opportunità chirurgica di altissima specializzazione possibile grazie alle nostre professionalità e al lavoro sinergico che gli operatori del Policlinico Federico II riescono a realizzare unendo competenze e approcci disciplinari diversi, condividendo esperienze e rappresentando un riferimento di eccellenza sanitaria nel Sud Italia”.

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