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Questo articolo è stato scritto il giorno 12 set 2014 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: Studi, analisi e ricerche, Tutte le comunicazioni.

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Ricoveri ospedalieri 2013: in calo i non appropriati. I risultati del Rapporto annuale sull’attività ospedaliera del Ministero della Salute

articolo scritto da Alessandra Dionisio

tag clud con parole come health e drgSono 9.842.485 i ricoveri ospedalieri, corrispondenti ad un totale di 64.312.696 giornate, erogati nel 2013, con una riduzione rispetto all’anno precedente di circa 415 mila ricoveri (-4%) e di circa 2.394.000 giornate (-3,6%). Si conferma la tendenza a migliorare l’erogazione appropriata dell’assistenza ospedaliera. La degenza media per acuti si mantiene pressoché costante da diversi anni intorno al valore di 6,8 giorni, mentre per le degenza medie per riabilitazione e per lungodegenza si osserva un decremento a partire dal 2009; per l’anno 2013 la degenza media per riabilitazione in regime ordinario è pari a 25,7 giorni, mentre quella per l’attività di lungodegenza è pari a 27,6 giorni. È quanto illustrato nel Rapporto annuale sull’attività ospedaliera per l’anno 2013 a cura del Ministero della Salute. Rispetto al 2012 il numero complessivo di ricoveri ordinari per acuti si riduce da 6.837.823 a 6.634.977 (-2,9%), con una corrispondente diminuzione delle giornate di ricovero da 46.422.668 a 44.802.526 (-3,5%); il numero di ricoveri in regime diurno effettuati si riduce da 2.538.561 a 2.345.258 (-7,6%), per una corrispondente diminuzione di giornate da 7.056.238 a 6.497.781 (-7,9%). Sempre rispetto al 2012, i ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza in regime ordinario sono diminuiti di poco più di 390 mila unità (-24% che corrisponde al doppio della riduzione osservata nel 2012) e quelli in regime diurno di circa 180.000 unità (-10%). Inoltre, il tasso di ospedalizzazione in acuti per l’anno 2013 in Italia si riduce da 108 a 104 dimissioni per 1.000 abitanti in regime ordinario e a circa 38 dimissioni per 1.000 abitanti in regime diurno. La principale causa di ricorso all’ospedalizzazione in regime ordinario, pur non costituendo una condizione patologica, è rappresentata dal parto con 301.440 dimissioni. Escludendo il parto, le principali cause di ospedalizzazione sono riconducibili a patologie cardiovascolari (drg 127 – Insufficienza cardiaca e shock) e respiratorie (drg 087 – Edema polmonare e insufficienza respiratoria), interventi chirurgici per sostituzione di articolazioni maggiori o reimpianto degli arti inferiori (drg 544). Per quanto concerne l’attività in regime diurno, la principale causa di ricovero è rappresentata dalla somministrazione di chemioterapia (drg 410 – Chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta) con 1.565.788 giornate (-3,3% rispetto all’anno 2012). La qualità della compilazione è ulteriormente migliorata rispetto all’anno precedente: il numero complessivo di errori si riduce da 7.693.650 nel 2012 a 4.702.199 nel 2013, con una diminuzione di poco più del 27%. Anche la distribuzione degli errori migliora, infatti il numero di schede senza errori aumenta da 5.177.626 a 6.493.781 unità, il numero di schede con un singolo errore si riduce da 3.020.904 a 2.219.999, il numero di schede con due errori si riduce da 1.592.944 a 949.417, il numero di schede con tre errori si riduce da 401.039 a 144.010; il numero mediano di errori, si conferma pari a zero, stando a significare che più della metà delle schede pervenute sono prive di errori (per la precisione, il 66%, mentre nel 2012 le schede prive di errori ammontavano al 50,5% del totale). Infine, per avere una reale misura della dimensione dell’errore occorre considerare che una scheda SDO contiene 45 variabili, per un totale di 9.843.992 schede pervenute, che corrispondono a 442.979.640 informazioni distinte raccolte. La percentuale di errore del 1,1% è inferiore all’1,7% riscontrato nel 2012 ed evidenzia il sempre più elevato livello qualitativo della banca dati SDO.

Fonte: Ministero della Salute

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