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Questo articolo è stato scritto il giorno 08 apr 2014 da Alessandra Dionisio, e appartiene alle categorie: Iniziative ed eventi, News Sito Web AOU, Prevenzione e promozione della salute, Scienza e medicina, Studi, analisi e ricerche, Tutte le comunicazioni.

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Dieta mediterranea: frutta, verdura, cioccolato ed un bicchiere di vino rosso. Il mix nutrizionale che promuove la buona salute

articolo scritto da Alessandra Dionisio

peperoni, pesche, patate, albicocche86 adulti sovrappeso o obesi, ad elevato rischio cardiovascolare, divisi in quattro gruppi, ciascuno dei quali segue per otto settimane una dieta normocalorica. Per un gruppo, la dieta è ricca di polifenoli, sostanze naturali che determinano il colore blu, rosso e viola, ed e in alcuni casi il sapore amaro, degli alimenti, utilizzando, in particolare, carciofi, cipolle, spinaci, rucola, olio extravergine d’oliva, cioccolato fondente, caffè e tè verde decaffeinati; per un altro gruppo la dieta è ricca di omega 3, i cosiddetti grassi “buoni” dei pesci, provenienti soprattutto da salmone, dentice e alici; in un terzo gruppo è ricca sia di polifenoli sia di omega 3; infine, nell’ultimo gruppo, quello definito di controllo, è povera sia di polifenoli sia di omega 3. Per migliorare l’aderenza alle diete, durante lo studio, i pasti e le bevande sono forniti ai partecipanti per la durata dell’intero intervento in quantità sufficienti a coprire il loro consumo familiare. Inoltre, vi è uno strettissimo controllo da parte di dietisti esperti mediante la compilazione di diari alimentari e frequenti visite e telefonate ai partecipanti. Parte da qui la ricerca condotta dal team di studiosi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II (Giovanni Annuzzi, Lutgarda Bozzetto, Giuseppina Costabile, Anna Mangione, Gaia Anniballi, Marilena Vitale, Claudia Vetrani, Paola Cipriano, Giuseppina Della Corte, Fabrizio Pasanisi, Gabriele Riccardi,  Angela Rivellese) in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’alimentazione CNR di Avellino (Rosalba Giacco), nell’ambito del progetto europeo Etherpaths, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. Ma cos’è emerso dalla ricerca? “Lo studio ha dimostrato che la dieta mediterranea promuove la buona salute grazie a più fattori nutrizionali, tra cui i polifenoli, presenti soprattutto in verdure, ma anche nella frutta, nell’olio (extravergine), in un buon bicchiere di vino rosso, senza dimenticare la tazzina di caffè e il cioccolato, di origine esotica ma felicemente trapiantati nella tradizione mediterranea“, sottolinea Gabriele Riccardi, responsabile dell’UOC di Diabetologia afferente al DAI di Medicina Clinica dell’AOU. Dallo studio controllato randomizzato si è rilevato infatti che, dopo il pasto, nei componenti del gruppo che ha seguito una dieta ricca di omega 3, si riduce la produzione di “lipoproteine aterogene” (strutture costituite da grassi e proteine che veicolano i grassi nel sangue e la cui alterazione, dopo il pasto, è un fattore per l’aterosclerosi) e l’effetto è ancora più evidente nel gruppo che ha seguito la dieta ricca in polifenoli. La ricerca assume maggiore rilevanza clinica perché a fronte dei limitati benefici ottenibili con gli attuali approcci farmacologici, la dieta, oltre alla correzione delle alterazioni lipoproteiche postprandiali, induce molti altri effetti benefici sulla salute. Infatti, questo tipo di alimentazione riduce lo stress ossidativo, che svolge un ruolo importante nell’invecchiamento cellulare e nella progressione dell’aterosclerosi. È particolarmente rilevante che nella ricerca siano stati proposti alimenti naturali ricchi in polifenoli o omega 3, nell’ambito di diete realizzabili e assolutamente ben accettate dai partecipanti allo studio, come dimostrato dall’ottima aderenza alla dieta osservata durante l’intervento. Questo aspetto differisce dalla maggior parte degli studi precedenti, nell’ambito dei quali sono stati utilizzati, invece, supplementi o singoli alimenti molto ricchi in una di queste componenti della dieta. Per la prima volta, quindi, sono stati studiati gli effetti della combinazione di questi due approcci dietetici. Inoltre, gli effetti dei polifenoli nello studio non sono stati mediati da variazioni del peso corporeo o da modifiche dell’appetito, effetti suggeriti per una classe di polifenoli, le catechine, e connessi agli effetti adrenergici del caffè. Infatti, come previsto nel disegno della ricerca, non ci sono state variazioni del peso e sono stati utilizzati caffè e te decaffeinati. Una forza di questo studio è, quindi, che le diete che sono state confrontate erano estremamente simili tra di loro in tutte le loro caratteristiche, a parte il contenuto di polifenoli e di omega 3. Si è evitato, pertanto, il principale fattore confondente negli studi riguardanti l’alimentazione, nei quali la variazione di un componente della dieta comporta la variazione anche di altri componenti che possono di per sé essere responsabili delle variazioni eventualmente osservate. In sintesi, nello studio gli effetti osservati sono sicuramente ascrivibili ai polifenoli e agli omega 3. Per approfondimenti, leggi la sintesi della ricerca Diets naturally rich in polyphenols improve fasting and postprandial dyslipidemia and reduce oxidative stress: a randomized controlled trial. La notizia relativa ai risultati dello studio è presente anche su Il Corriere della Sera.

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